Liz and the Bluebird: intervista a Atsumi Tanezaki (Mizore) e Nao Toyama (Nozomi)

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Ecco a voi il primo di una serie di articoli dedicati a Liz and the Blue Bird! Cominciamo con la traduzione di un’intervista alle due doppiatrici che hanno interpretato le protagoniste del film. Un sentito grazie a DJ Condor, il quale ha trovato gli articoli e si è proposto di tradurli ancora prima che lo potessi fare io.

Intervista speciale – Parte 1

“Una volta finito di leggere il copione, stavo per scoppiare a piangere”

— Prima di tutto, diteci un po’ cosa avete provato nel momento in cui avete sentito che il secondo nuovo progetto cinematografico per “Euphonium” sarebbe stata una storia su Nozomi e Mizore.

Tanezaki Per me è stata una gran sorpresa, e nell’istante in cui ho sentito che sarebbe stato possibile vedere il proseguo della storia tra Nozomi e Mizore il mio cuore si è riempito di gioia. Subito dopo, però, mi sono chiesta come sarebbe potuto continuare il tutto, a seguito delle burrascose vicende della serie TV. Si era data piena voce a tutti i sentimenti di Mizore, quindi provavo anche ansia, chiedendomi se fosse possibile esprimere ancora così tanto pathos. Non avevo proprio idea di che piega avrebbero preso gli eventi! (ride)

Toyama Io ho saputo del sequel tramite i social. Al termine di un evento “Euphonium” tenutosi a Uji, al quale non avevo potuto partecipare, ho controllato i vari annunci scoprendo – con grande stupore – che erano stati annunciati nuovi adattamenti, per un totale di tre film, in cui erano coinvolte anche Nozomi e Mizore. Provavo anche una certa tensione nel sapere che due nuovi personaggi introdotti nella seconda stagione, Nozomi e Mizore, avrebbero avuto un intero film dedicato a loro.

— Quando vi è stato dato il copione e siete entrate in contatto con la storia, cosa avete provato?

Toyama All’inizio, quando ho visto il titolo “Liz and the Blue bird”, mi sono domandata perché mai fosse stato scelto un nome simile. Tuttavia, quando ho proceduto con la lettura del copione e ho capito il significato insito in “Liz and the Blue bird”, mi è venuta la pelle d’oca. Una volta finito di leggere il tutto stavo per scoppiare a piangere.

Tanezaki Mi è capitato, quando ero una studentessa, di provare gli stessi sentimenti che Mizore aveva verso Nozomi. Ho percepito la storia come ricca di quelle emozioni che avevo già vissuto, riuscendo dunque a comprendere chiaramente i moti del loro cuore e le loro variazioni. Sono riuscita a capire a pieno non solo i sentimenti di Mizore, ma anche quelli di Nozomi. Rispetto alla serie TV, Nozomi ha acquistato molto più spessore e realismo, e in realtà ho empatizzato più volte con lei rispetto a Mizore. Per Nao non è andata allo stesso modo però, vero?

Toyama Proprio così. Avevo capito i sentimenti di Mizore, ma inizialmente non mi era chiaro a cosa pensasse Nozomi. Nella serie TV era così semplice e diretta, l’avevo percepita come una ragazza capace di brillare, tanto da suscitare l’ammirazione di Natsuki. La rispettavo molto. La Nozomi del film, al contrario, quando le viene raccontato qualcosa di importante ha uno sguardo vuoto, giochicchia coi piedi, si fa schiva e tenta di fuggire… È cominciata ad apparire, a tratti, una sorta di maliziosa ambiguità. Mi risultava incredibilmente difficile capirla, con un gap simile rispetto alla serie TV!

Tanezaki Credo che uno dei sentimenti di Nozomi nei confronti di Mizore sia: “Questa persona non ama la musica quanto me, ci si è imbattuta solo in un secondo momento e tutto le riesce facile”. Riesco benissimo a capire ciò che prova anche quando, in risposta a tutto ciò, finisce col pensare “uff, credo sia proprio un talento innato”, “chissà perché io un talento simile non lo ho”.

Toyama Forse non riuscivo a condividere questo desiderio di essere “la più brava” perché io, in realtà, davanti a qualcuno che dimostra un particolare talento finisco con l’emozionarmi più che provare subito invidia. Rimane comunque un sentimento che in parte provo anche io, e quindi credo di essere riuscita poco alla volta a comprendere anche i sentimenti di Nozomi.

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Intervista speciale – Parte 2

— È una storia in cui anche i ruoli di Nozomi e Mizore mutano considerevolmente. Voi due come avete percepito i cambiamenti nel loro modo di pensare l’una all’altra?

Toyama A causa della comparsa della kohai Ririka (Kenzaki), Nozomi ha dovuto forzarsi a capire se il sentimento di “affetto” che provava nei confronti di Mizore era da intendersi come una semplice amicizia tra tante o indicava una presenza necessaria e unica come per Mizore (“Per me, non esiste che lei”).

— In effetti, quando Mizore invita Ririka in piscina, il volto di Nozomi fa trasparire sentimenti contrastanti.

Toyama Proprio così. In quella scena traspare un egoismo che nella Nozomi della serie TV non era presente; lì per lì mi ha un po’ confusa!

— Ho avuto come l’impressione che Mizore si sia unilateralmente allontanata da Nozomi.

Tanizaki Eh sì. Mizore, che si era avvicinata alla musica solo per Nozomi, alla fine sceglie di continuare a suonare l’oboe. Credo che questo cambiamento rappresenti forse il suo essere diventata adulta e indipendente, il suo avere spiccato il volo. Penso però che l’ammirazione e “l’affetto” di Mizore nei confronti di Nozomi, anche da adulta, non scompariranno mai.

Toyama Sì, lo credo anche io. La regista Naoko Yamada ci ha detto “Questa non è un’opera in cui qualcosa muta drasticamente”. Non sono presenti cambiamenti imponenti, quanto più un accumularsi di piccoli brandelli delle più variegate emozioni che poi vanno a mutare. Quando ho visto l’ultima scena ho avuto come l’impressione che i personaggi avessero fatto un sacco di strada. In realtà il modo in cui camminano Nozomi e Mizore, con Nozomi davanti e Mizore che la segue a pochi passi, è il medesimo dall’inizio che alla fine. Non cambia. Però, nel finale, Nozomi si volta, per un secondo le due si trovano faccia a faccia ed ecco che il film si chiude. Ho avuto la sensazione che, in quell’istante, il loro rapporto sia diventato unico e inimitabile. Le due non si sono mai scontrate violentemente, non si sono mai dette a vicenda tutto quello che pensavano l’una dell’altra, ma con un semplice contatto, che prima non c’era mai stato, credo che ognuna sia diventata per l’altra una presenza insostituibile.

— Poco fa abbiamo nominato Ririka. Concordate nel definirla una presenza capace di alterare il rapporto esistente tra le due protagoniste?

Tanizaki Credo di sì. La regista stessa ci ha detto che “Ririka è il personaggio che fa aumentare di uno il numero di stanze nel cuore di Mizore”, e non posso che trovarmi d’accordo. Nel postrecording, a Sugiura Shiori, che dà voce a Ririka, è stato detto di interpretarla “come una liceale, ma quasi fosse un “mentore””. È stato proprio quel suo modo così diretto di far breccia nel cuore altrui a rendere vano ogni tentativo di Mizore di ignorarla, pur non provando lei interesse che per Nozomi. Per di più Ririka risponde benissimo a tutto quel che accade. Quando mostra a Mizore la foto dell’uscita in piscina, le dice in maniera diretta quanto tutto ciò l’abbia resa felice. Penso sia stato proprio questo atteggiamento eccessivamente franco a non far arretrare Mizore.

Toyama Inizialmente ho pensato “Ecco un’altra ragazza carina!” “Fantastico, è stato grazie a te se i sentimenti di Mizore sono cambiati”, ma in effetti dal punto di vista di Nozomi ci sono alcuni suoi aspetti che non riesco ad accettare completamente. Quando Nozomi invita Mizore all’Agatamatsuri, in risposta al suo “No (non c’è nessuno con cui io voglia andarci)”, lei risponde “Ah, capisco”. Tuttavia, non assumendo lei particolari espressioni in quel momento, fatichiamo a dire quale fosse realmente il suo stato d’animo. Per me è stato qualcosa tipo “Mizore è fatta così, è proprio la Mizore che conosco”. Però quando è stata ora di andare in piscina, ecco apparire Ririka. Nel vedere per la prima volta questo lato finora sconosciuto di Mizore, credo che Nozomi abbia vacillato non poco. Ecco perché non riesco ad accoglierla a braccia aperte.

Tanizaki Conversazioni dirette tra Ririka e Nozomi non ce ne sono, in pratica.

Toyama Eh già. Solo quella in cui Ririka le chiede consiglio per poi darle l’ovetto sodo del konbini. Come note sul copione c’era scritto “una ragazza davvero strana, eh?”. Penso proprio che neanche Nozomi sia riuscita a comprendere bene che tipo di persona fosse Ririka.

Tanizaki Ririka trascina chiunque nel “Fantastico mondo di Ririka”!

Toyama In effetti Nozomi stessa, capace di stabilire il clima all’interno del gruppo, finisce quasi per esservi risucchiata!

Tanizaki È proprio una ragazza divertente.

— Ho avuto come l’impressione che si capisca il vero significato di “Liz and the Bluebird” solo una volta arrivati all’ultima scena del film.

Toyama C’è stata anche una spiegazione da parte della regista. Alla fine Liz era Nozomi e l’uccello blu Mizore… Questa è la conclusione a cui arrivano entrambe. Però non è realmente la medesima conclusione; la cosa mi ha colpito molto. Il fatto che Nozomi liberi Mizore, l’uccello blu, dalla gabbia indica il suo desidero che l’amica spieghi le ali del proprio talento musicale. Mizore, però, sceglie di volare solo “per esaudire la volontà della sua amata Liz (Nozomi)”. Quando ho realizzato che Mizore aveva deciso di spiegare le ali seguendo non l’amore verso la musica, ma l’amore verso Nozomi, ho capito quanto questa fosse un’opera meravigliosa.

Tanizaki I sentimenti delle due, alla fine, non cambiano. Nelle ultime scene, la volontà comune di “mettercela tutta per il concerto” nasconde in realtà prospettive completamente differenti.

Toyama Avendo deciso avanzare con lo sguardo verso il futuro, penso che anche Nozomi riuscirà ad andare avanti, ma non nel senso più “liberatorio” del termine. La tanto amata Mizore, la taciturna Mizore, nell’elencare così tanti aspetti positivi di Nozomi non nomina mai il flauto, per lei incredibilmente importante. Quindi non ha avuto altra scelta che ridere. In quel suo “Grazie”, non c’è vera gratitudine, è implicito più un “basta così, ho capito”. Ecco perché ho la sensazione che Nozomi, pur arrendendosi, abbia deciso al contempo di andare avanti.

— Lo staff per questo film è diverso da quello della serie TV, dal punto di vista della direzione e dei dialoghi avete percepito qualche particolare cambiamento?

Tanizaki Forse le indicazioni di recitazione sul copione. Le linee di dialogo che da sole non riuscivano a veicolare specifiche emozioni erano accompagnate da spiegazioni dettagliate. Le indicazioni stesse erano riportate con particolare minuzia, è stato davvero d’aiuto.

Toyama Io ho percepito come diversa l’atmosfera di tutta la direzione. La regista Naoko Yamada dava molto valore alle “pause” all’interno delle varie conversazioni. Sembrava quasi che le “pause” fossero più importanti del dialogo stesso (ride). Queste “pause” sono divenute non solo intervalli su cui ragionare, ma anche un tempo dedicato alla ricezione della parola altrui, alla sua comprensione, e successivamente al dare una propria risposta. È stato molto facile anche esprimere parole che non combaciavano con ciò che un personaggio provava realmente.

Tanizaki Quelle “pause” hanno aiutato parecchio anche me. Il mio desiderio era quello di avere una performance attoriale perfettamente naturale, aspetto difficile da realizzare se si recita semplicemente in accordo con le immagini a video. In sostanza, pensavo a quanto sarebbe stato l’ideale una recitazione senza guardare le immagini ma, grazie alle giuste emozioni, in perfetto accordo con esse. Se il personaggio si ritrovava con lo sguardo rivolto verso il basso, in quel caso avrei voluto anch’io recitare con lo sguardo rivolto verso il basso. In realtà si deve fare continuo riferimento a ciò che accade sullo schermo, quindi mi è stato impossibile. In quest’opera, tuttavia, quando si guarda verso il basso, si riflette e si alza poi lo sguardo, il personaggio compie i medesimi movimenti. Questa sincronia mi è stata particolarmente facile da rendere a livello attoriale.

— In chiusura, un messaggio a tutti i cari lettori che ci hanno seguito fino a qui!

Tanizaki Questo non è un film in cui capita qualcosa di particolarmente eclatante, quanto più un’opera in cui tracimano mille e più emozioni, impossibili da riassumere in una sola parola. Tra queste potrebbero esserci sentimenti che voi avete già provato una volta, che avete già sentito nel cuore. La regista ci ha detto: “Tutti sono spettatori. I muri, gli alberi, il cielo vegliano su di noi.”  Vi prego quindi di venire a vedere questo film respirando delicatamente, come a dover vegliare su qualcuno, per comprendere i piccoli cambiamenti di queste due ragazze, così che il loro respiro divenga il vostro respiro.

Toyama Penso che questo film racchiuda un messaggio capace di raggiungere anche coloro che entrano in contatto con il mondo di “Euphonium” per la prima volta. Chi invece ha seguito la serie fino ad ora riuscirà a percepire come, forse a causa del cambio di design dei personaggi, anche la nostra recitazione abbia delle nuove sfumature. La vivacità che Nozomi aveva nella serie TV è più contenuta ed è stata adattata al contesto del film, così da creare delle atmosfere più quiete. Si è venuta quindi a creare una nuova storia che i personaggi intessono, una storia che sarete in grado di apprezzare in ogni suo aspetto. Grazie all’ultimo “happy ice cream!”, il passo delle due, che fino a quel momento aveva avuto ritmi diversi, per un istante diviene il medesimo. Tutto ciò, il fatto che i sentimenti siano andati a combaciare, viene finemente reso non solo attraverso le parole, ma anche attraverso le immagini. Spero tanto che possiate vederlo, così potremo poi discutere insieme. Vedetelo, e fateci sapere le vostre riflessioni e opinioni! Grazie mille!

Originali: Qui e qui.

Traduzione: DJ Condor, che apprezzo moltissimo per tutto l’amore che ha messo nell’adattamento del linguaggio orale.

Editing: FAR.

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