Dal momento che il servizio è passato nelle mani della perfida Vonvon ho deciso, su richiesta di un utente, di archiviare qui sul sito tutte le domande in caso si perdessero per qualche ragione, dai danni provocati dal restyling approssimativo alla mia eventuale cancellazione dalla piattaforma. Dal momento che sono più di cento, vi consiglio di ricercare specifiche parole chiave attraverso la funzione apposita del vostro browser piuttosto che scrollando. Se volete inviarmi delle domande similmente a quanto avveniva su Curious Cat potete farlo su questa nuova e più sicura piattaforma: Retrospring!

1) Ha avuto un’ottima distribuzione web, è stato possibile vedere Yuru Camp su ben 21 siti differenti in Giappone, alcuni dei quali gratuiti.
2) Aoi “Inuko” Inuyama, i capelli di Shimarin e Nadeshiko sono diventati dei veri e propri meme in patria secondi solo a quelli generati da Pop Epic Team, e questo ha creato ottime campagne promozionali (involontarie) via twitter e pixiv. Quest’ultimo anime da me citato ha avuto un successo decisamente maggiore nel pubblico mainstream ma non tra chi compra stagionalmente Blu-ray di anime per via di una struttura di fruizione decisamente troppo superficiale per quel target che invece, dopo essere stato attratto dai design dei personaggi è stato investito da una narrativa molto piacevole e tecnicamente pregevole sotto alcuni aspetti.
Chi sono le figure professionali che hanno dato un’anima a Yuru Camp, che hanno appunto creato questi aspetti tecnicamente pregievoli?
– Il regista Yoshiaki Kyougoku, che si è fatto fortemente ispirare da Yama no Susume, serie di cui ha diretto gli episodi 12 e 18 della seconda stagione.
-Yoshimi Umino, il direttore artistico e lo studio di fondali Production AI che hanno prodotto scenari davvero unici nel loro genere, unendo un alto grado di fotorealismo con delle pennellate abbastanza spesse e dei colori parecchio fantasiosi. Un’impresa molto difficile ma che uno studio dalla così lunga Storia è riuscito a portare a termine.
-Akiyuki Tateyama che ha composto poche ost ma abbastanza “pop” da divenire molto riconoscibili anche dopo aver visto pochi episodi.
-あfろ (autore del manga) e Mutsumi Sasaki i quali hanno rispettivamente creato e migliorato i design dei personaggi che sarebbero poi divenuti virali.
-Color design è compositing forse non spiccano così tanto agli occhi dello spettatore medio ma il loro livello decisamente sopra la media degli anime televisivi ha permesso al cartone animato di creare la sensazione che ogni ogni elemento sullo schermo appartiene ad un unico mondo, fondamentale per le serie fortemente basate sulla propria atmosfera, e per questo dobbiamo ringraziare Hiroaki Tanaka (Studio Twinkle) e Taeko Mizuno (Studio Road).
Però YUKI ha fatto pure il sottofondo di questo bellissimo MAD di Aninari che vi consiglio.
Tieni duro comunque! I tuoi lettori saranno sempre qui (。>﹏<。)
Grazie mille del supporto anon, sei davvero fantastico e gentile!
Ovviamente Kimika non è una sakugafag, non si possono creare personaggi simili se non esplicitamente. Sarebbe come creare un personaggio densha otaku che in un momento di calma narrativa produce un apprezzamento generico su un treno. Ok, vuoi dare quell’idea ma non è qualcosa di importante o di completo.
Da questo versante forse la mia posizione può assomigliare, a livello pratico, a quelle di un socialista o di un comunista ma ideologicamente parlando le motivazioni su cui queste opinioni poggiano le loro fondamenta sono molto pratiche: 1) Vorrei vedere dei cartoni animati di livello alto. Quando vedo duecentomila persone nei crediti di Hakumei to Mikochi, anime formato essenzialmente da backgrounds e sitllframes, il mio animo sensibile prova dolore. 2) Ho degli amici animatori e non vorrei che “morissero in servizio”. 3) Credo ci siano dei limiti oltre i quali gli esseri umani vivono vite che chiunque stenterebbe a definire dignitose, e il settore dell’animazione in Giappone talvolta (per usare un eufemismo) viaggia ben oltre questi limiti.
Però non condivido minimamente l’idea che per risolvere problemi di questo tipo bisognerebbe andare verso la direzione di un sistema comunista o socialista.
1) Ha prodotto moltissimo materiale, similmente all’articolo su Yoshinari è necessario pensare ad una schedule a lungo termine.
2) I suoi migliori cut sono un po’ datati, a causa della sua mancanza di connessioni nell’ambiente ahimè nell’ultimo periodo si trova spesso a realizzare animazioni di ottimo livello ma non così ricche stilisticamente come quelle di Ef, di Shion no Ou ed altri progetti piuttosto vecchiotti ormai.Sakiyama è uno dei miei animatori preferiti di sempre ma, come nel caso di Arasan, i discorsi su di lui potrebbero diventare con facilità parecchio nostalgici e poco obiettivi per via di questa forte dissonanza col presente. Non ho ancora idea della scelta che farò, vorrei poterti dare un sì ma mentirei in quel caso.
Un articolo sull’età d’oro dell’aniblogging di cui bitmap è sicuramente uno dei tanti protagonisti potrebbe essere interessante però, perché no?
In caso un articolo sull’aniblogging in generale è già in schedule e avrà un ospite speciale!
Spoiler: Non è Kevin.
-L’articolo sulla Storia dell’animazione digitale 2D in giappone aka sulla webgen che ha richiesto 2 mesi di lavoro soprattutto nell’accumulare le informazioni necessarie a tracciare una cronostoria degna di essere definita completa.
-Kou Yoshinari: uno sguardo alla carriera è nato con l’intenzione di vedere ogni singolo episodio a cui l’animatore ha lavorato e ha richiesto grossomodo una schedule simile a quella dell’articolo citato sopra ma il lavoro di studio e traduzione è stato decisamente più contenuto.
-Yuuya Geshi: uno sguardo alla carriera (che ancora non è uscito) si sta rivelando parecchio complicato a causa della quasi totale assenza di informazioni riguardanti l’animatore. I problemi di connessione poi stanno facendo procedere il lavoro parecchio a rilento.
In poche parole, ciò che ha reso unica nel mondo l’animazione giapponese (in questo senso) è anche un qualcosa che ne costituisce tutt’ora un limite.
Qual è la tua posizione? Pensi che la questione “i giapponesi non sanno scrivere” sia un mito da sfatare?
In quali altri ambiti secondo te l’animazione si trova di fronte ad un limite?
(Ammetto sia un topic che impiegherebbe ore e pagine di trattazione, per cui chiedo venia per la premessa piuttosto casual&generic :v ma confido nella tua pazienza e chiarezza in merito)
In poche parole, ciò che ha reso unica nel mondo l’animazione giapponese (in questo senso) è anche un qualcosa che ne costituisce tutt’ora un limite.” Ha le sue basi, a mio avviso, sullo shock culturale che ci fa sembrare più interessanti quei modi di raccontare che magari nei nostri media sono meno presenti. Anche perché queste modalità dovrebbero essere facilmente elencabili, l’autore dell’affermazione citata avrebbe dovuto poter “smascherare” senza problemi il loro funzionamento in tal caso, per poter constatare che le sceneggiature degli anime presentano questa o quella caratteristica che forniscono limiti o ulteriori valori e invece si limita ad essere davvero davvero poco specifico. Mi sembra solo una vaga dichiarazione di gusto, un discorso legato al proprio modo di vedere l’animazione giapponese.
E il manga? (valgono anche i doujin)
Qualche persona particolare da seguire dell’ambiente?
Per rispondere all’ultima domanda sarebbe bene conoscere prima i tuoi gusti, per evitare di consigliarti artisti che lavorano a generi che hai tutte le ragioni di non apprezzare.
Indubbiamente col passare degli anni sempre di più sono i prodotti pensati per un target internazionale, soprattutto con l’arrivo di Netflix e CR nei comitati di produzione, ma si tratta pur sempre di una infima minoranza. Ci sarebbe da domandarsi se questi cartoni dal target così ampio saranno in grado di imporsi e dominare le future stagioni anime e come l’invecchiamento generale della popolazione giapponese influenzerà il mercato interno. A detta di alcuni critici l’aumento della popolazione anziana porterà ad una netta diminuzione della richiesta interna ma dal momento che il settore dell’animazione di nessun paese fino ad oggi ha dovuto affrontare ed adattarsi ad una situazione del genere mi pare estremamente complicato fare delle previsioni. È possibile produrre anime destinati ad un pubblico di anziani, che al momento sono decisamente la fascia demografica più inascoltata? Per me sì ma si tratta davvero di un sentiero inesplorato, che in caso venisse battuto potrebbe potare a grandi successi finanziari o riscuotere un successo quasi nullo. Esistono già i cosiddetti “Silver Manga” che sono indirizzati alla terza età ma fino ad oggi non hanno ancora riscosso un buon livello di popolarità. Forse sulla scia di questa tipologia di fumetti anche il settore dell’animazione potrà attrezzarsi per beneficiare della nuova struttura demografica del paese. Onestamente non ho una risposta a questa domanda ma sono certo di come anziani e collaborazioni con aziende che puntano a vendere i loro prodotti nel mercato nipponico saranno fattori determinanti per le scelte di “target” dei comitati di produzione di domani. È scontato pensare che la vendita di prodotti e servizi nel mercato giapponese attraverso la “pubblicità”/anime porterà alla realizzazione di cartoni con una certa “japanesità” come dici tu, così come la possederanno quelli per un target di anziani.
https://www.pixiv.net/member.php?id=4453764 Nonobuki
https://www.pixiv.net/member.php?id=8246895 Quello del corto di Kemono Friends X Eva
https://www.pixiv.net/member.php?id=17089321
Manabu Nii
https://www.pixiv.net/member.php?id=367433
Shuhei Handa
https://www.pixiv.net/member.php?id=2805291
soty(di cui prima o poi parlerò sul sito)
https://www.pixiv.net/member.php?id=666842
Koudai Watanabe
https://www.pixiv.net/member.php?id=99951
Nakayama Ryu
https://www.pixiv.net/member.php?id=1554775
Mai Yoneyama
https://www.pixiv.net/member.php?id=29866
Naoki Yoshibe
https://www.pixiv.net/member.php?id=56487
Yojiro Arai
https://www.pixiv.net/member.php?id=17680136
Terumi Nishii
Breve ma ricco di interrogativi seri e ben posti che vengono però assaltati con la forza di una feroce belva da un’estetica che sembra farsi gioco della disabilità del protagonista mettendola su un troppo luminoso piedistallo. Un titolo che mi lacera sempre tra due opinioni contrastanti, in perfetto stile ero-guro. In Italia è edito da Coconino Press https://www.ibs.it/bruco-libro-generic-contributors/e/9788876182242
Sono contento che a qualcuno abbia fatto sorridere, dopo averlo registrato mi sono pentito molto della mia voce alticcia e del fatto che per via dell’emozione e dell’alcol non riuscivo ad articolare in maniera decente un discorso.
-Beautiful Fighting Girl di Saito Tamaki
-Generazione Otaku/Otaku: japanese’s database animals di Hiroki Azuma
-The Anime Machine di Tomas Lamarre
-Robot Ghosts and Wired Dreams di Autori vari
-The Moe Manifesto di Patrick W. Galbraith
-IL MANGA di J.M Bouissou
-Cinema Anime di Steven Brown
-Frames of Anime di Tze-Yue Hu
-Precarious Japan di Anne Allison
-Anime: a critical introduction di Rayna Denison
-Notenki Memoris di Yasuhiro Takeda
-Mechademia di autori vari(multipli volumi)
-Manga Academica. Rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese di Autori vari(multipli volumi).
questi sono i primi che mi vengono in mente ma ovviamente tanto dipende anche dall’interesse specifico del lettore.
Toranoana http://www.toranoana.jp/
Melonbooks https://www.melonbooks.co.jp/
-Yutaka Nakamura per l’influenza enorme che ha avuto sulla seconda ondata di animatori Web Gen. (Dove la prima ondata sono animatori come Chimo e Yamashita, la seconda Sakazume e Shun Enokido mentre della terza fanno parte China, Onsen e soty per intenderci meglio)
– Masayoshi Tanaka poiché i suoi design sono estremamente versatili e dannatamente popolari sia tra il pubblico che tra gli addetti ai lavori.
– Yoshimichi Kameda, uno dei pochi fortunati character designer a riuscire ad ottenere uno show, Mob PSycho 100, interamente realizzato visivamente sulla base della sua sensibilità estetica.
-Nobuyuki Mitani, Tetsuya Takeuchi, Masayuki Nonaka, Yuusuke Matsuo e Atsushi Nishigori poiché quasi tutto l’acting contemporaneo negli anime pieni di KAWAII ONNANOKO sono modellati sul loro stile.
-Yukiko Horiguchi è un’altra character designer stimata ed amata dall’intero settore che ha influenzato persino artisti suoi coetanei come Toshifumi Akai.
Sicuramente l’animazione giapponese attuale avrebbe un volto diverso senza i nomi qui citati, ad eccezione di Kameda che pare essere influente più che altro in cerchie ristrette.
Al che mi son chiesto: certo, è bene chiarire questi concetti. Ma quante volte effettivamente li si applica?
Come la vedi tu a riguardo?
Grazie in anticipo.
2)Capitale investito nei comitati di produzione che non rientrava.
3)Investimenti di varia natura che si sono rivelati fallimentari.
3)Staff talentuoso che è passato alla Khara nel 2005 e alla Trigger nel 2010-11. Si parla di grandi registi e animatori ma anche di production assistant e production desk particolarmente resistenti e lungimiranti.
Personalmente sono curioso, specie se sarà effettivamente “100% okada”.
Si tratterà sicuramente di un film in puro stile Mari Okada in termini di scrittura e di sensibilità nella supervisione dei vari aspetti tecnici ma credo che gli storyboard verranno prodotti prevalentemente da altri artisti, dal momento che non ha mai curato la direzione generale di nemmeno un singolo episodio anime. Quel poco dello staff di regia che è stato rivelato è davvero espertissimo per cui almeno dal punto di vista della presentazione visuale lo ritengo in buone mani. Tuttavia il motivo per cui aspetto questo film impazientemente non è tanto la curiosità legata al vedere come si comporterà la Okada come regista ma la presenza di Toshiyuki Inoue, “l’animatore perfetto”, come presenza fissa nelle scene più importanti della pellicola. Egli non si faceva vedere alla key animation da oltre 3 anni e questa mancanza si faceva sentire abbastanza nel panorama della “sakuga” di questi ultimi tempi.
Ad ogni modo, negli ultimi anni figurano anche dei corsi universitari come questo http://www.unive.it/data/insegnamento/190002 Non ho però idea della qualità di questi corsi e non ne ho mai sentito parlare direttamente.
2) Imparare a leggere i crediti di fine episodio. Essi forniscono un’idea generale su come sta andando la produzione molto ampia che uno due tweet ermetici (vero China?). Inoltre in questa maniera conoscerai quasi esattamente tutte le professioni coinvolte nella produzione di un episodio di un Anime.
3) Guardarsi tanti, tanti, tanti, tanti making-of. Quelli sono la base per concretizzare le conoscenze attraverso la visione di spazi, strumenti, tempistiche e processi, inoltre vederne un buon numero ti permette di capire cosa è normale e cosa non lo e. Nei canali dedicati (nyaa, bakabt e simili) ne trovate tanti.
4)Leggere tutti gli articoli fino ad ora usciti di FFA e di Sakugablog. Questa è la cosa più semplice che potete fare perché non dovete andare alla ricerca di contenuti particolari che possono risultare sia complicati da trovare che da decifrare. Ovviamente se avete domande di qualsiasi tipo io sono sempre qui pronto a rispondere. Pure Kevin e gli altri sono gentilissimi e disponibilissimi comunque.
5)Seguire tanti membri dello staff degli anime, non solo animatori, su twitter e seguire i vari retroscena che lì vengono svelati. Ci sono anche tanti gruppetti che discutono di queste cose, pure in inglese, ma sono quasi tutti estremamente esoterici e io stesso ho faticato ed entrarci. Se riuscite ad entrarci bene, se no amen. Ci sono tante persone che condividono informazioni sull’argomento senza fare parte di queste chat, tanto per dire.
Vorrei sentirmi più KyoAni e meno MAPPA nella vita..
(al pari di unicorn si intende, quello è il peggiore)
Quante ne ho azzeccate? PS: Il prossimo film che esce al cinema è HF, recensiscilo positivamente mi raccomando 😉
Comunque sia ci tengo a quotare il commento di Anon(:D) che recita “Sei una persona preziosa, non cambiare mai”, anche se ne condivido solo metà.
1) Non conosco nessuno della mia area che sarebbe disposto a partecipare. Forse uno, ma non sempre disponibile credo.
2) E se voi lettori foste dei denpaboy e delle denpagirls con forti tendenze omicide? Sarebbe pericoloso per tutte le parti coinvolte.
Ok, la seconda è un po’ una scemata ma la prima questione persiste. Quindi bisognerebbe trovare il modo di capire dove siete e fino a dove potete spostarvi. Se si riescono a trovare almeno 3-4 persone non vedo perché non organizzare un evento di questo tipo.
Lucky☆Star, senza questa serie Subahibi sarebbe qualcosa di nettamente diverso. Battute lasciate da parte, lì si sono iniziate a vedere alcune scelte di storyboarding che tanto amo della Kyoto Animation e ci sono tanti personaggi che mi sono rimasti nel cuore.
K-On! Citando Toshiyuki Inoue: “Il pinnacolo dell’animazione televisiva giapponese”.
Hyouka, forse l’unica serie anime che abbia visto in grado di integrare davvero degnamente sia una certa consistenza visiva in tutti gli episodi con un sacco di trovate inventive in grado di stimolare molto la propria immaginazione, soprattutto quando si parla di sogni ad occhi aperti.
Extra Film section: Mirai-hen, Tamako Love Story, Eiga K-on!
Koe no Katachi mi è piaciuto moltissimo ma non al livello di quelli che ho citato.
https://justpaste.it/1egda
https://imgur.com/a/vVw0j#Q2o5TdK
who did it better?
Who wore it better?
1) I gattini sono carini e spesso ne disegnano di nuovi.
2)Curious Cat è utilizzato da vari membri dall’allegra combriccola di Kevin-chan, quindi posso seguirli senza perdere troppo tempo così.
kagen no tsuki no kagayaki
Mine Yoshizaki ga
tsutsumikomu
utsukushiki sekai no shinri
ikita
Serval Chan
kono yakusoku no tochi de waaa
ima
minori aru saiwai
subarashiki Furenzu san tachiiiiiiiiiiii
Beh, secondo alcuni(Yoshimichi Kameda compreso), Hironori Tanaka è oggi un po’ quel che ha rappresentato Kanada soprattutto negli anni 80′, è un “all rounder”(nel senso che non è specializzato su una sola tipologia di animazione), è estremamente prolifico, è in grado di dare il suo contributo in maniera eccellente sia con animazioni molto brevi e da pochi frames che con sequenze molto lunghe e complesse, sia per l’animazione televisiva che per quella cinematografica. Il suo stile di animazione ha influenzato in maniera prepotente Megumi Kouno, ha influenzato la direzione delle animazioni di Kizumonogatari e di tutti gli anime SHAFT più recenti ed un sacco di animatori Dogakobo in termini di character animation, di animatori Kyoani addirittura in termini di FX animation(soprattutto negli episodi/anime diretti da Ishidate). Kanada, in un certo senso è stato fortunato poiché nel suo momento di massima ascesa le idee su come fare animation direction e su come fare animazione in generale nell’ambito degli anime televisivi erano relativamente poche. Oggi, e credo che sarà così anche in futuro, c’è un gran bisogno di una molteplicità di stili d’animazione anche per raccontare situazioni diverse tra loro e atmosfere differenti all’interno dello stesso episodio con un numero sempre maggiore di informazioni visive e per questo vi è una gran pluralità di possibilità tecniche accettate dai supervisori delle animazioni. A fine anni 70′ invece non vi era una grande necessità di fornire molte informazioni visive differenti all’interno degli episodi e per questo sarà facile nel decennio successivo passare da “direttori delle animazioni che correggono tutto ciò che non è in chara” a “direttori delle animazioni che approvano tutto quello che ha un che dello stile di Kanada”. Tanaka, come Kanada, ha un’enorme influenza sull’animazione attuale e l’ha prodotta davvero in poco tempo ma realizzare un intero anime nel suo stile sarebbe qualcosa che nessun regista approverebbe, perché per gli spettatori odierni sarebbe davvero monotematico in termini di informazioni visuali. Quindi, per concludere, credo che ci saranno sicuramente anche in futuro degli animatori che avranno un’influenza portentosa sull’intera animazione giapponese ma non credo che riusciranno ad imporla davvero a tutti, perché non è più nell’interesse di nessuno.
1)Netflix compra i diritti per il mondo intero, facendo guadagnare molto denaro al comitato di produzione. In quel caso la sua presenza è determinante per il successo dell’anime ma non classifica il cartone come “A Netflix original show”, solitamente. Stiamo parlando di lavori come Violet Evergarden e Knight of Sidonia.
2) Netflix partecipa al comitato di produzione per ottenere i diritti esclusivi sull’anime più facilmente e classifica lo show come “A Netflix original show”. Blame! è l’unico anime di questa categoria per ora.
3)Netlfix è il membro più importante del comitato di produzione, gli altri membri hanno l’unico scopo di utilizzare le loro competenze professionali per espandere il franchise(tramite eventi dal vivo, merchandise e smili). DEvilman Crybaby è il primo anime che mi viene in mente di questa categoria.
4)”A Netflix original show” occidentali che vengono parizialmente subappaltati(outsourcing) anche a professionisti e studi giapponesi, l’unico caso per ora credo sia Neo Yokio. Va detto che tutto il processo di produzione delle animazioni di quel cartone è stata realizzato in Corea.
E poi una curiosità: hai dei film dal vivo/attori preferiti?
Solitamente i registi inseriscono nei loro anime tematiche a loro care grazie all’arte dello storyboarding e della scrittura. Lui no, sfrutta i cut a sua disposizione per fare dichiarazioni provocatorie prive di un qualsivoglia interesse per lo spettatore. https://imgur.com/a/m58Ds
Mediamente si parla di 8 frames al secondo, ma si può arrivare anche a 4,5,6 o perfino 12. Il numero di keyframes cambia da scena a scena, non c’è una vera ratio standard per quanto riguarda i keyframes, dipende molto dall’animatore(molto spesso non si supera il 50% di key e il 50% di inbetween). Il Kanada Style è un classico esempio che si usa per affermare come conti molto di più un timing ben studiato rispetto ad un alto numero di frames
Yamada: regia generale e storyboard di qualche episodio
Ishidate: regia episodi con trama extra
Kigami: Storyboard e Key Animation dei momenti topici
Fujita: OP/ED Director
Tanaka(Romeo): Original Story/Script/Series Composition
Horiguchi: CD e tutto ciò che c’è di relato
Satou: Main Animator
Takao(Kazuya): Fotografia
Tamura(Seiki): Art director(ricordiamo il legame che ha con la Yamada dal film di K-on)
Yamamura(Rin): 3DCG director
Tsuruoka: Sound director
Hatta: Planning/animation producer
Yorimizu(Yashifumi): Music Producer
Oohashi: Animation Producer /Line Producer
Con il tuo livello di giappgiapponese, riesci a seguire un anime senza sub (quindi in raw, per capirci)?
La tecnica in questione si chiama Unmoving Plaid(http://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/UnmovingPlaid).
1)Alvise aka Mal. Molto bravo sopratutto quando c’è da fare appreciation posting. In generale tutto lo staff del Bakugai è molto indicato.
2) Kitayama. Lo vedrei bene sopratutto nei reportage. Magari su qualche argomento specifico che non conosco bene.
3) Cupo. Sarebbe fighissimo avere un webcomic, anche breve, sul sito.
4) Gennaro aka Metaldevilgear
5) Lord Blacker.
Se si esce dai confini nazionali ci sono davvero tante persone da nominare, in primo luogo direi Kvin, RonSnow, Sajiya, Someani, Ultimatemegax, Alecchi, Uzunare, Futon, Blou…cavolo, sono davvero troppi!
Sarei molto curioso di vedere, se e quanta, “discrepanza” ci sia tra la valutazione mondiale e quella del Sol Levante.
Grazie mille in anticipo!
“Genga”, da quel che ho capito si riferisce ai key animatorS, per cui è un soggetto o sbaglio?
Ecco, quando nell’uso comune, dico “disegna i genga” è scorretto oppure tale definizione nel gergo può essere “ridefinita”?
Un po’ come “sakuga” che nell’accezione occidentale aggiunge un certo valore alla parola “animazione”.
E’ un dubbio al quale potrei aver già risposto, ma non si sa mai.
Uno che si occupa del blog
Uno che è attivo sui vari social
E l’ultimo che guarda cartoni e legge manga, ogni tanto chiacchera coi due FAR sopracitati.
Confermate?
Uno è quello vero
l’altro è Yoel Carlos che spamma gli articoli su internet.
Scherzi a parte esiste un solo e unico vero FAR che fa tutte queste cose e anche altre!
Per questo mi è difficile parlare di lui ma lo rispetto molto per aver portato avanti lo stile del regista di Oniisama e come nessuno sarebbe stato in grado di fare. Per cui sì, non lo sopporto tanto ma non per motivi giustificabili come gli altri due. Fan di Ikuhara di tutto il mondo: vi chiedo di perdonarmi e guardarvi almeno Oniisama e Ace wo Nerae!