Molto spesso quando parliamo dell’economia che sta dietro alle serie animate giapponesi gli elementi prevalenti dei discorsi sono la formazione dei comitati di produzione e le vendite dei BD. Oggi, al contrario, tratteremo di anime che vengono prodotti senza curarsi particolarmente del mercato Home Video e sono spesso figli di un Production Commitee capitanato da una stazione televisiva: I long running TV Anime!
Per approfondire parte del linguaggio tecnico che utilizzo in questa introduzione potete leggere questo, questo, questo e questo articolo.

Prima di addentrarci nell’ipotizzare una possibile definizione è bene classificare i TV anime in almeno due categorie ben distinte: i cartoni voluti da comitati produzione standard, i quali comprano degli spazi orari televisivi per promuovere il proprio anime, e quelli invece che sono finanziati per la maggior parte da televisioni che pagano per produrre contenuti mainstream da inserire nel proprio palinsesto. I long running TV Anime fanno parte quasi esclusivamente di questa seconda categoria. I loro comitati sono formati dai classici planner che stabiliscono contatti e producer specifici (video, music etc.) ma coloro che fanno la parte del leone come detto sopra sono soprattutto le televisioni e l’editore originale, supportati inoltre da sponsor che non vogliono recuperare successivamente il denaro investito ma si limitano a pagare una percentuale per inserire i loro marchi. È bene tenere a mente però che questi cartoni animati non sono dei semplici “grandi spot pubblicitari” per il merchandise del franchise o per l’opera originale ma dei veri e propri show televisivi per come intendiamo noi occidentali e gli indici di ascolto sono un buon indicatore del loro successo. Storicamente parlando la seconda categoria è quella che più si avvicina ai primi anime televisivi prodotti, dove spesso l’unico vero committente era la televisione. Nel corso degli anni 70’, soprattutto grazie ad aziende produttrici di giocattoli e dolci, hanno iniziato a svilupparsi piccoli comitati di produzione capitanati sempre dagli enti televisivi. Nei primi anni 90’ si è andato a delineare la tipologia di comitato che oggi è maggiormente diffusa per i late night anime con a capo un editore video e dopo il successo di Neon Genesis Evangelion ed il Boom di Akiba degli anni 00’ questa struttura è divenuta uno standard organizzativo degli anime. Il gruppo di anime di cui parliamo oggi è in un certo senso l’ultima incarnazione di un modello produttivo che col passare dei decenni, per quanto sia ancora importante, è finito col divenire sempre più marginale in termini di quantità di cartoni animati prodotti. A livello di popolarità al contrario, non esistono anime late night o semplicemente più “brevi” in grado di competere con titoli come Sazae San o Chibi Maruko Chan. Se per esempio l’Average Household Rating di My Hero Academia ha una media di 3 punti, quello delle opere sopracitate è rispettivamente 11 e 7 punti.

Chiarificati questi punti andiamo a delineare le caratteristiche essenziali che a mio avviso un anime deve possedere per rientrare in questa tipologia:
- La vendita di un certo numero di dischi Home Video non è tra gli obiettivi principali del comitato di produzione.
- La serie si sviluppa su più di 3 cour(più di 39 episodi quindi).
- L’anime viene trasmesso ad orari accettabili per il pubblico mainstream, formato soprattutto da minori, in grado vederlo in diretta senza doverlo registrare. In questo senso si differenzia nettamente da ogni late night anime.
- Il comitato di produzione, come detto sopra, deve essere guidato anche da un’emittente televisiva.
Partendo da questi presupposti possiamo delineare alcune interessanti eccezioni e sottocategorie:
- Anime che, nonostante siano stati pensati per essere prodotti puramente televisivi, hanno anche un ottimo successo come Home Video. Tra queste serie citiamo l’emblematico Fullmetal Alchemist, con una media di 36574 DVD venduti per volume (per un totale di 13 volumi) secondo Oricon, e Gintama che ad ogni stagione rivaleggia con i late night anime arrivando anche a ottimi risultati come le 15000 copie vendute in media a volume.
- Trasposizione animate di giochi arcade sulle idol. Tra queste possiamo citare Pretty Rhythm, PriPara e Aikatsu! Come è facile immaginare L’azienda produttrice del gioco originale e il music producer hanno un ruolo simile all’editore originale nello sviluppo di questi anime, ma per il resto presentano caratteristiche molto simili agli altri anime lunghi.

A livello organizzativo i long running TV anime si differenziano dalle serie più brevi sotto diversi aspetti ma condividono con queste ultime alcune caratteristiche fondamentali. Vediamo il processo di produzione in maniera più dettagliata!

Per prima cosa I producer formano il comitato di produzione, facendo una tavola rotonda con i vari membri. Se la l’emittente televisiva crede che la proprietà sia adatta a trasformarsi in un anime lungo proporrà di investire un gran capitale. Una volta composto il comitato vengono scelti lo studio che si occuperà dell’animation production e il regista. Viene poi pianificata una schedule. Tra questo meeting e la messa in onda del primo episodio potrebbe passare anche più di un anno, gli sviluppi all’inizio procedono lentamente. Comincia così una lunga fase di pre-produzione dove bisognerà realizzare tutti i design works, la series composition(una sorta di sceneggiatura generale della serie) e gli script dei primi episodi. Dal momento che si tratta di serie dal forte impatto sul pubblico mainstream fare scelte grafico-stilistiche molto ponderate risulta davvero importante ed i producer provenienti dalla televisione in questi campi hanno un forte potere decisionale. Una volta finiti i lavori di design comincia la produzione del primo insieme di episodi (realizzati da diversi team) mentre altri membri dello staff, tra cui quasi sempre anche il character designer presente fin dalla prima fase di design, si dedicano alla pre-produzione dell’arco successivo che verrà effettivamente prodotto durante la realizzazione dei script e design dell’unità narrativa che lo seguirà. Il problema che affligge la maggior parte di queste serie è certamente quello di avere a che fare con uno staff costantemente sovraccaricato di lavoro, incapace di vedere oltre la propria montagna di compiti che sembra non finire mai, e tempistiche che si fanno sempre più brevi col proseguire della serie. Per risolvere questo tipo di situazioni possono essere utilizzate diverse strategie:
- Realizzare character design e background molto semplici e veloci da realizzare. Possiamo citare serie come Sazae San, Chibi Maruko Chan e Shin Chan.
- Dividere il franchise in diverse serie con un numero limitato di episodi, composte da staff che cambia ogni anno e con tempi di pre-produzione piuttosto larghi. Il caso più emblematico è il brand di Precure.
- Affidare episodi chiave a personale esperto con molte connessioni nell’ambiente dell’animazione, in modo da aumentare quantomeno la qualità dei momenti narrativamente più importanti dell’anime. È il caso per esempio dei grandi scontri di Naruto realizzati dal leggendario Norio Matsumoto e tanti altri grandi animatori.
- Fare un lungo uso della pratica dell’outsourcing.
- Riutilizzare materiale degli episodi passati e realizzare molti cut formati solo da stillframes.
- Investire su tecnologie in grado di velocizzare i processi produttivi. È una scelta che spesso non viene nemmeno presa in considerazione durante la pianificazione dei prodotti animati ma in taluni casi può determinare la riuscita di ottimi prodotti. Pensiamo per esempio all’animazione digitale di Pokemon Sun & Moon.

Con un tale ammontare di lavoro il numero di azioni a cui i membri chiave dello staff potranno dedicarsi ovviamente diminuirà ed i loro ruoli cambieranno un po’.
Regia
Il regista della serie, a volte affiancato da uno chief director, ha decisamente meno potere decisionale sui singoli episodi per via di tempistiche ristrette e grande mole di lavoro. Deve inoltre fare un grande affidamento sugli episode director e sugli storyboarder, non potendo correggere ogni loro scelta. Nella prima fase di pre-produzione il suo ruolo da supervisore non cambia molto rispetto alle serie più brevi, ma successivamente non potrà seguire così bene i processi di design.
Script
Dal momento che l’anime verrà visto da un gran numero di persone occorre uniformarsi alle linee guida dello staff di Series Composition, molto più che nei late night anime dove sono permesse maggiori libertà artistiche.
Character Design
Il character designer sarà impegnato durante tutta la produzione della serie nel realizzare i numerosi personaggi che di episodio in episodio compaiono. È creditato anche come Chief Animation Director ma spesso non realizza vere correzioni. Viene affiancato da un gruppo di sub-character designer che si dedicano ai personaggi secondari di ogni episodio, i quali spesso non sono creditati.
Animation supervision e key animation
Non cambia molto rispetto agli anime più brevi per queste due categorie, se non la presenza di tempistiche più strette.
Inbetween Animation
I Dougaman sono decisamente la categoria più sfortunata. Nonostante la loro inesperienza e giovane età devono sforzarsi a realizzare il più grande numero di disegni possibili spesso non potendo contare su inbetween checker,che sono impegnatissimi sopratutto in questo genere di serie, in grado di correggere il loro lavoro successivamente, anche per via della larga diffusione dell’outsourcing. Dopotutto è impossibile correggere disegni che vengono consegnati all’ultimo momento, magari perché provenienti da un altro paese. Per questo spesso in serie come One Piece o Detective Conan sono presenti così tanti pessimi singoli disegni. Di certo cominciare la propria carriera come inbetweener alla Toei Animation non è la più felice delle scelte.
Background e Art direction
L’art director, come il regista d’altronde, sarà costretto ad avere un’autorità minore sul prodotto finito e spesso sarà affiancato da assistenti o da altri colleghi. Spesso e volentieri ci si affida a più studi di Background Art per poter avere tutto il materiale richiesto in tempo fin dalle prime fasi di produzione delle artboard e degli art design.
Questo articolo mi è stato commissionato da Gabriele che ringrazio di cuore per avermi dato questa bellissima idea! Si tratta di una piccola introduzione, potremo sempre approfondire l’argomento in qualche prossimo articolo.
fonti utili: https://curiouscat.me/ultimatemegax http://animationbusiness.info/
[…] Long Running Series: Un’introduzione produttiva Frutto di commissione da parte di un utente, è l’ennesima dimostrazione di come gli articoli sulla parte economica e organizzativa degli anime vi interessino, ed è un attenzione particolare, la vostra, che mi rende molto felice. Non sono sicuro di voler realizzare un seguito per questa introduzione, mi piacerebbe quindi avere un vostro parare in merito. […]
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